PANTHERA SPECIALIST PARTNER 2

23 APRILE, 2019

Il sistema logistico può essere il valore aggiunto di un’azienda diventandone il punto di forza. Per giungere a un risultato simile, però, è necessario analizzare quali sono i nodi critici così da prevederne eventuali falle.

  • Prodotti;
  • tempi di consegna;
  • modalità di consegna.

Se i 3 fattori chiave alla base della logistica sono essenzialmente questi, la loro perfetta gestione è meno ovvia di quello che si potrebbe pensare.

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PANTHERA SPECIALIST PARTNER 2

17 APRILE, 2019

Nello speciale Industria 4.0 del Giornale di Brescia di oggi vengono raccontate le caratteristiche di Panthera ERP funzionali all’ottimizzazione della Produzione con la presentazione del progetto sviluppato in collaborazione con Grifal, azienda leader operante dal 1969 nel mercato delle soluzioni di imballo e del packaging di protezione.

Leggi lo Speciale Industria 4.0 dedicato a Panthera sul Giornale di Brescia.

1 APRILE, 2019

Quanto conta il Chief Financial Officer nella scelta del gestionale aziendale? Dipende. Ma forse la prima domanda da porsi è: perché il CFO dovrebbe prendere parte attivamente alla scelta della soluzione gestionale per la sua impresa?

Ci sono almeno 3 motivi per cui dovrebbe farlo.

Ma andiamo con ordine…

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12 APRILE, 2019

Cosa può fare un software gestionale per la logistica aziendale? Può rivoluzionarla rendendola ancora più:

  • efficiente;
  • rapida;
  • sicura.

Per comprendere come una soluzione informatica possa riuscire in tutto questo, dobbiamo prima di tutto pensare che molte aziende, per anni, hanno gestito la logistica attraverso software “basic” che si limitavano a tenere conto delle movimentazioni elementari di magazzino. Movimenti che, tra l’altro, andavano registrati e aggiornati manualmente dal dipendente con un ampio rischio di errore.

Quante volte ti è capitato, cercando un prodotto in magazzino, di non trovarlo mentre, secondo il programma in uso, avrebbero dovuto esserci ancora uno o due articoli in stock?

Inventario sbagliato, dimenticanza, furto o chissà cos’altro?

Il punto è che spesso la gestione della logistica aziendale è stata sottovalutata. Ma adesso che le modalità di consegna si sono moltiplicate e i tempi si sono ridotti in modo vertiginoso, nessuna azienda può più permettersi di sottovalutare l’aspetto logistico.

Ecco perché comuni programmi di gestione scorte o fogli di calcolo rappresentano ormai metodi “preistorici” che non possono più trovare spazio in una società che vuol essere competitiva.

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10 gennaio, 2019

L’avvento in azienda di Mobile, Big Data, Advanced Analytics, Cloud, Cybersecurity e Internet of Things sta imponendo ai Chief Information Officer – più comunemente CIO – un cambio di paradigma.

Con l’incedere di una trasformazione digitale, che sta contribuendo a rendere tecnologicamente “indipendenti” varie aree dell’impresa, la funzione IT è chiamata a cambiare il proprio ruolo. Ai CIO è ora sempre più richiesto di ricostruire processi aziendali agili e che funzionino realizzando un rinnovamento digitale in linea con le esigenze di un mercato in continua evoluzione.

In altre parole, la Digital Transformation – intesa come opportunità di ridisegnare e migliorare i processi che governano il business utilizzando una combinazione di diverse soluzioni tecnologiche – sta mandando in pensione il tradizionale ruolo dei CIO. L’evoluzione in atto lo vuole ancora alla guida dei progetti IT ma nel pieno possesso delle nuove innovazioni tecnologiche da integrare in azienda.

Oltre che nella gestione delle relazioni tra azienda e clienti sempre più digitalizzati – che impongono l’adozione di nuovi modelli e strumenti di engagement sempre più basati sui canali web, mobile e social – il percorso verso la Digital Enterprise impatta, infatti, anche sull’organizzazione dei processi interni. Da qui l’esigenza di introdurre nuove figure professionali con competenze specifiche nei nuovi trend.

Tra queste, c’è chi ipotizza la nascita dei Chief Digital Officer, profili manageriali con competenze trasversali di coordinamento e di governance in grado di collaborare con le diverse unità di business dell’azienda.

L’obiettivo si conferma quello di creare un sistema in grado di recepire l’innovazione. Sarà compito dei “nuovi” CIO dar valore alle aree business portando l’adozione di standard e di best practices anche ad altri servizi quali risorse umane, customer care e supporto alle operazioni e ai servizi generali, cosicché ne possano beneficiare dell’innovazione in campo IT per automatizzare anche i loro processi.

Chiamati, come sempre, a portare le proprie competenze ma ora anche ad adottare un metodo più collaborativo nel relazionarsi con le altre Line of Business, ai CIO è richiesto di essere sempre più attenti e vigili nel:

  • costruire singole reti aziendali;
  • essere sicuri che le esigenze di prestazioni non portino a dimenticare i rischi per la sicurezza;
  • gestire un ambiente IT che, se non adeguatamente dimensionato e strutturato, rischia di essere vulnerabile rispetto a sviluppi non autorizzati o pericolosi.

Ecco che allora il ruolo dei CIO sarà sempre più strategico, ossia concentrato sull’implementazione dell’IT e dei servizi per l’azienda nel suo complesso.

A tal proposito non sono in pochi a ipotizzare che, per differenziarsi e competere sul mercato, i responsabili dei sistemi informativi dovranno cambiare “pelle”, divenendo Chief Service Provider: direttori per l’erogazione dei servizi.

Da questa nuova posizione quel che ci si aspetta da loro è la guida di un’area dell’Information Technology da intendersi come centro di servizi condivisi e quindi alla stessa stregua di un’attività autonoma, con un resoconto di risultati propri e l’erogazione di servizi IT e non IT.

Certo è che, all’interno di uno scenario di mercato in profonda trasformazione, il ruolo dei CIO è in continua evoluzione: non più (non solo) limitato alla gestione del corretto funzionamento dell’IT ma sempre più coinvolto nell’interazione con il business e orientato all’introduzione di innovazione.

Nel proprio ruolo strategico di guidare il cambiamento ai CIO è, quindi, richiesto di:

  • saper ascoltare le diverse istanze del business;
  • conoscere con precisione i trend tecnologici globali;
  • selezionare quelli più appropriati per accelerare il cambiamento nella propria azienda.

Il nuovo ruolo del CIO nella Digital Transformation

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